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Anno edizione: 2024
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Vincitore del Premio Libris, Il cliente Busken è il grande romanzo testamento di uno dei più importanti autori olandesi contemporanei, una denuncia feroce e a tratti spassosa contro la brutalità della vecchiaia e del decadimento fisico e mentale.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo libro è la trasposizione di un flusso di coscienza ininterrotto, lo sbobinamento dei pensieri che incessantemente si presentano alla mente senza filtri. Un lavoro davvero originale , anche se per certi versi, crudele. Una menzione va fatta al lavoro dei traduttori che hanno saputo rendere fruibile l'affastellarsi dei concetti e delle forme sintattiche così insolite. Notevoli tutti, si meritano il massimo dei riconoscimenti.
“Dà un'impressione di ansietà e irrequietezza, aggiunge l'editore, il lettore annaspa in questa tua prosa. È vero, tendo all'asfissiante incessante persistente continuo, contenuto e stile della mia scrittura sono eterni e segreti, ecco il motivo. È qui che mi hanno fatto diventare matto, dopotutto prima di venire acquartierato qui con la violenza, non lo ero affatto.“ Il Cliente Busken mi ha stravolto i pensieri. Chi è? Cosa è successo? La narrazione è in prima persona, è un flusso di pensieri sconnessi ma collegati, rapidi, veloci, presenti, passati, ora è nel presente, ora è nel passato. Dopo il cliente Busken so pensare soltanto come il cliente Busken fa, è difficile rimettersi in sesto. Busken è un cliente che nella sua vita ha fatto tutto, ha fatto niente, ricorda tutto e ricorda niente. Busken parla soltanto al lettore, è in silenzio, è muto e sordo per protesta. Pensa, protestando, tutto ciò che non si può dire. È la resistenza di chi non vuole arrendersi alla dipendenza (se non di alcool e sigarette), alle cure, al politicamente corretto. Cosa pensa chi non parla? Quanti errori facciamo attribuendo parole al silenzio? Al cliente Busken attribuiscono e fanno tutto, non ha più privacy. Conta le mattonelle, non vuole che tocchino la sua roba: ha bisogno di costanti perché trema troppo. A volte dimentica, a volte invece dimentica di dimenticare. Non è una lettura semplice, a volte ho dovuto chiudere il libro per riconnettermi con i miei pensieri. I pensieri di E. Busken (è scritto sulla targhetta della porta) sono pensieri talmente descritti bene che diventano pensieri nostri. È un libro eccezionale, geniale. Ho avuto realmente l’impressione di ascoltare un cervello chiacchierare e credo proprio che mi mancherà.
Recensioni
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