La chiave a stella

Tino Faussone è un torinese che, dopo aver lavorato alla Lancia, ha deciso di cambiare lavoro e diventare montatore. Questo gli permette di viaggiare in tutto il mondo e di raccontare le sue avventure lavorative al narratore, un chimico che si trova momentaneamente insieme a lui in un paese russo. Siamo di fronte a un'opera totalmente diversa da quello che si potremmo aspettare, visto che tendiamo ad indentificare Primo Levi con la letteratura testimone della shoah: un'opera in cui, a mio avviso, viene posto in primo piano il lavoro e la sua dignità

Un Primo Levi che non ci si aspetta e che merita decisamente la lettura!

"La chiave a stella" è un libro scritto da Primo Levi trent'anni dopo Auschwitz. Si tratta del dialogo tra due piemontesi, ovvero Levi e Faussone detto Tino, il quale decide di lasciare il proprio lavoro da operaio alla Lancia, per lanciarsi in una nuova avventura come montatore nei cantieri in giro per il mondo. Il dialogo diventa appassionante e coinvolgente, offre importanti spunti di riflessione (punto fondamentale per un buon libro). Bellissimo libro, merita essere letto.