Chi si ferma è perduto

Primo libro che leggo non scritto dal solo Malvaldi. Di lui ho letto tanto, e non solo i gialli del Barlume. Di solito con piacere, apprezzando l'ironia, l'acutezza delle osservazioni, la velocità della narrazione. La trama, in questo caso, è semplice e riserva poche sorprese. Una delle protagoniste, mamma superimpegnata, dalla parola pronta e veloce in tutto, mi sembra che finisca per stressare anche chi legge. Nel complesso non mi ha soddisfatto.

Man mano che si procede nella lettura l'impressione che Malvaldi non abbia fatto altro che creare una sorta di "Barlume" al femminile si fa sempre più marcata: stesso sarcasmo impietoso, stessi silenziosi soliloqui della protagonista, stessa ambientazione ristretta e leggermente claustrofobica del piccolo centro dove tutti sanno tutto nonostante ostentino disinteresse per gli affari altrui. Questa volta manca però l'originalità del prototipo, l'autenticità dell'ironia (che risulta a volte se non forzata, quasi obbligatoria) e la rosa dei personaggi femminili è decisamente inferiore ai temibili "vecchietti" del bar di Pineta. Comunque il romanzo si legge con facilità anche se la trama gialla è evanescente e la struttura narrativa lascia intuire che ci troviamo con ogni probabilità difronte ad un nuova serie.

Man mano che si procede nella lettura l'impressione che Malvaldi non abbia fatto altro che creare una sorta di "Barlume" al femminile si fa sempre più marcata: stesso sarcasmo impietoso, stessi silenziosi soliloqui della protagonista, stessa ambientazione ristretta e leggermente claustrofobica del piccolo centro dove tutti sanno tutto nonostante ostentino disinteresse per gli affari altrui. Questa volta manca però l'originalità del prototipo, l'autenticità dell'ironia (che risulta a volte se non forzata, quasi obbligatoria) e la rosa dei personaggi femminili è decisamente inferiore ai temibili "vecchietti" del bar di Pineta. Comunque il romanzo si legge con facilità anche se la trama gialla è evanescente e la struttura narrativa lascia intuire che ci troviamo con ogni probabilità difronte ad un nuova serie.