Compositore statunitense di origine russa. Trascorse l'infanzia nei quartieri più popolari di New York, dove assimilò le vecchie canzoni popolari, il ragtime, il blues. Da adolescente prese regolari lezioni di musica, anche se in una forma un po' dilettantesca. Il suo primo lavoro lo svolse nell'ambito dell'industria della canzone, partendo dal gradino più basso: song-plugger, cioè strimpellatore di canzoni nuove per i clienti di una casa editrice. In seguito fu pianista accompagnatore di spettacoli musicali.?Intanto, aveva cominciato a comporre canzoni: il suo primo grande successo, Swanee (1919), cantata da Al Jolson, gli aprì le porte dei palcoscenici di Broadway. Divenne così – spesso in collaborazione con il fratello Ira per i testi – uno dei più fortunati compositori di musicals (Lady be Good, 1924; Oh, Kay!, 1925; Funny Face, 1927; Strike up the Band, 1930), di songs, di commenti musicali per film. Le sue migliori canzoni si caratterizzano per un senso formale e un gusto armonico fuori del comune, pur rispettando le «regole» dell'industria della canzone. Esse costituiscono le premesse di una interessante esperienza sinfonica, suggeritagli da P. Whiteman e intesa a fondere elementi jazzistici con il linguaggio della musica colta europea. Ne nacquero la Rhapsody in Blue (1924; orchestrata, su indicazioni di G., da F. Grofé), il Concerto in fa (1925), la Second Rhapsody (1931) e I got Rhythm (1934), tutti per pianoforte e orchestra; inoltre An American in Paris (1928) e la Cuban Overture (1932) per orchestra. Il meglio di queste partiture consiste pur sempre negli spunti che si richiamano al song; la stessa cosa vale per i Preludi Jazz (1926) per pianoforte solo. Infine Porgy and Bess (1935), opera di ambiente nero-americano, accoglie nella struttura di un melodramma ottocentesco il song e il blues, giungendo a un risultato formale ed espressivo di grande efficacia.