(Head Tide, Maine, 1869 - New York 1935) poeta statunitense. Nei suoi versi ritrasse una umanità alienata, immersa in un caos quotidiano che investe il rapporto comunitario, trasformandolo in una sorta di morte nella vita. Già in I figli della notte (Children of the night, 1897) R. rivela un timbro poetico profondamente originale, al di là degli echi di R. Browning. Vi concorrono colloquialità prosastica e lirismo, eloquenza e ironia, tensione tragica e singolare forza epigrammatica. Seguì un’esemplare galleria di falliti e di diseredati, dalla figura centrale di Il capitano Craig (Captain Craig, 1902) a quella di Miniver Cheevy in La città sul fiume (The town down the river, 1910), alle biografie poetiche di L’uomo contro il cielo (The man against the sky, 1916). Negli ultimi vent’anni della sua produzione R. passò dalla ballata, dal sonetto, dal monologo drammatico della prima fase al poema narrativo, cimentandosi in una trilogia arturiana, Merlino (Merlin, 1917), Lancillotto (Launcelot, 1920) e Tristano (Tristram, 1927).