(Los Angeles 1912 - New York 1992) musicista e scrittore statunitense. Allievo di Schönberg, amico del danzatore e coreografo M. Cunningham e del pittore R. Rauschenberg, con essi presente al Black Mountain College nel 1952, è soprattutto noto come compositore ma è in realtà uno sperimentatore della sonorità in ogni senso. Lucido esploratore del linguaggio (sonoro e non) sulla scia di G. Stein, ha scritto testi di estetica quali Silenzio (Silence, 1961, nt), diari e inoltre «partiture verbali», ossia opere felicemente in bilico tra prosa e poesia, risultanti da radicali operazioni linguistiche. In quest’ultima categoria rientrano la Conferenza su niente (Conference on nothing, 1959, nt), i testi poetici di Funghi et variationes (Mushrooms et variationes, 1983, nt) e le riscritture «aleatorie» da testi di H.D. Thoreau (Mureau, 1970, nt) e dalla Veglia di Finnegan di J. Joyce (Writings through Finnegan’s wake, 1979, nt).