Compositore francese. Studiò con il pianista R. Viñes e più tardi con C. Koechlin. Fece parte del gruppo dei Sei, portando un contributo originale a quella poetica neoclassica che si veniva formulando a Parigi negli anni del dopoguerra. Le sue composizioni, pervase da uno spirito e da una leggerezza squisitamente francesi, appaiono estranee alle contemporanee ricerche linguistiche delle avanguardie, mirando invece a tradurre in stagliata, ironica chiarezza le sfumate e indefinite atmosfere dell'impressionismo. Accanto al gusto dello scherzo e dello svagato umorismo è spesso presente una vena di meditativa malinconia, che si esprime tra l'altro nelle pagine più raccolte delle opere teatrali Les dialogues des carmélites (I dialoghi delle carmelitane, 1957, da Bernanos) e La voix humaine (La voce umana, 1959, testo di Cocteau). Della sua copiosa produzione (talvolta caratterizzata da una gradevole e consapevole frivolezza) ricordiamo ancora il balletto Les biches (1924), Concert champêtre per clavicembalo e orchestra (1928), il concerto coreografico Aubade per pianoforte e 18 strumenti (1929), il Concerto in re minore per due pianoforti e orchestra (1932), la cantata Le bal masqué (1932), la Messa in sol (1937), la cantata per doppio coro a cappella Figure humaine (1943), Sinfonietta (1947), l'opera comica Les mamelles de Tirésias (Le mammelle di Tiresia, 1947), lo Stabat Mater (1950), i pezzi per pianoforte e i cicli di liriche per canto e pianoforte (Le bestiaire, su testi di Apollinaire, 1919; Poèmes de Ronsard, 1925; Tel jour, telle nuit, su versi di Éluard, 1937), che sono tra le sue cose migliori.