Compositore. Compì gli studi musicali al conservatorio di Napoli, dove studiò pianoforte con B. Cesi e composizione con P. Serrao. Dopo i primi lavori, Gina (1889) e Tilda (1892), l'uno legato ancora agli schemi scolastici, l'altro direttamente influenzato dalla Cavalleria rusticana di Mascagni, C. rivelò pienamente la sua personalità con L'Arlesiana (1897) e Adriana Lecouvreur (1902), le sue due opere più famose, alle quali seguì, nel 1907, Gloria. Svolse attività didattica presso i conservatori di Firenze (1896-1904), Palermo (1903-16) e Napoli, che diresse dal 1916 al '35. Pur appartenendo storicamente alla scuola verista, C. si distingue per una più raccolta liricità e per le sfumature elegiache che, assieme a un'accurata elaborazione musicale e strumentale, lo avvicinano in qualche modo alla scuola francese (ad es. Massenet); da questa assorbe anche un sentimentalismo che talvolta assume in lui toni un po' manierati. Si dedicò anche alla composizione sinfonica e cameristica.