Compositore. Nacque da August Wolf, pittore tedesco, e dalla veneziana Emilia Ferrari. Studiò pittura e musica, quest'ultima a Venezia e a Monaco (con J. Rheinbergen). Nella città bavarese fece anche eseguire il suo primo lavoro impegnativo, l'oratorio La vita nuova, e la sua prima opera di derivazione goldoniana, Le donne curiose (1903). Seguirono I quattro rusteghi (l'opera sua più nota; da Goldoni, 1906), Il segreto di Susanna (ispirato agli antichi intermezzi italiani, 1909), I gioielli della Madonna (1911), L'amore medico (da Molière, 1913), Gli amanti sposi (da Goldoni, 1925), Das Himmelskleid (1927), Sly (un dramma a forti tinte su libretto di G. Forzano, 1927), La vedova scaltra (di ambiente veneziano, 1931), Il campiello (da Goldoni, 1935), La dama boba (da Lope de Vega, 1937), Gli dei a Tebe (1943). Musicista colto e raffinato, del tutto estraneo sia alle suggestioni del teatro verista sia alla problematica delle avanguardie europee, W.-F. fu incline ai modi arcaicizzanti e insieme sensibile alla lezione del Falstaff verdiano. Colse i risultati migliori nelle opere goldoniane, in cui seppe rievocare, in una dimensione di civile garbo, le grazie e le maniere del '700 veneziano.