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Narrazione a fumetti in lapis bianco e nero della storia della giornalista "cattiva non rieducabile"(trovate il significato di qst definizione proprio nella storia)che ha criticato il regime di Putin ed è morta per i suoi scritti.Le tavole sono molto evocative:il nero e il tratto intenso e calcato della matita sottolineano i dolori e i traumi di Anna e delle persone coinvolte negli attacchi terroristici.Ho imparato tanto in merito alla questione Cecenia -Russia.
La vicenda della giornalista russa Anna Politkovskaja, uccisa per mettere a tacere la sua voce, è nota a tutti. Questo libro a fumetti ne ripercorre i tratti salienti con vividissimi ed espressivi disegni, rappresentando in modo coinvolgente l’atmosfera e i conflitti che la giornalista ha dovuto fronteggiare per raccontare la sua verità. Un elegante e sincero omaggio ad una persona che per i suoi valori ha sacrificato molto della sua vita, fino al tragico epilogo. Il libro è corredato da un’introduzione di Ottavia Piccolo (che per anni ha portato nei teatri di tutta Italia la storia di Anna Politkovskaja nello spettacolo dal titolo “Donna non rieducabile”), da una breve cronistoria, da un commento del fondatore dell’Associazione “Annaviva” dedicata alla Politkovskaja, e da un’intervista al giornalista e sceneggiatore Paolo Serbandini autore dei documentari “211: Anna” e “Far East”.
Se ci si vuole accostare alla vita in prima linea della Politkosvkaja questa bella graphic novel è l'ideale. I disegni raccontano egregiamente la difficile scelta della giornalista russa di denunciare e far sapere, mettendo da parte la propria vita personale (purtroppo, con un epilogo davvero triste). La corruzione è insita nella politica russa sin dai tempi di Pushkin. Ma fortunatamente allora, come oggi, esistono voci fuori dal coro "governativo" che ci permetteranno di conoscere la verità. Anche quella più amara.
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