Ti aspetto a Central Park

PREMESSA: TUTTO CIÒ CHE SEGUE È ASSOLUTAMENTE UN PARERE PERSONALE, CHE NON VUOLE IN NESSUN MODO RISULTARE OFFENSIVO O IRRISPETTOSO !!! Non riesco ad esprimere nulla di positivo dopo aver terminato la lettura questo libro: è di una banalità sconcertante, di una prevedibilità disarmante. Partendo dalla trama, questa ricorda tantissimi altri romanzi. Sono presenti elementi e temi che sembrano essere scelti ad hoc per elaborare un libro "piacione" e anche un po' - concedetemi - "paraculo" (enemies to lovers, fake dating, femminismo, endometriosi, infertilità, problemi familiari, infanzia difficile, problemi economici, discriminazioni etc). Anche sul piano lessicale, il libro è deludente: ripetizioni di termini, vocaboli decisamente troppo aulici per lo stile complessivo, quasi da sembrare gettati a casaccio nelle pagine, per sembrare più elevato lo stile. In ultimo, trovo estremamente fastidioso trovare nella storia di continuo dei "cameo" di altri libri della stessa autrice, anch'essi risultanti forzati. Detto ciò, sono lieta che molte lettrici e lettori abbiano saputo apprezzare questo libro, cosa che non è affatto avvenuta per me.

Questo libro mi ha catturata fin dall’inizio con il suo ritmo incalzante, la scrittura scorrevole e la chimica travolgente tra Victoria e Knight. I loro battibecchi e sfide erano così intensi da farmi sentire un "terzo incomodo". Tuttavia, mentre Victoria è ben caratterizzata fin da subito, Knight sembra mancare di profondità inizialmente, nonostante il doppio punto di vista. Solo superata la metà del libro emergono dettagli sul suo passato, permettendo di comprenderlo meglio e mostrando la sua vulnerabilità mentre la sua "maschera" inizia a cadere. Le tematiche affrontate sono intense e ben trattate: il senso di inadeguatezza, l'infertilità legata a patologie femminili, la critica all'incapacità di alcuni medici di riconoscerle, e il lutto. Quest'ultimo in particolare è descritto con una crudezza che colpisce profondamente, mostrando il dolore di dover fingere normalità di fronte a tragedie sconvolgenti. Mi sono immedesimata completamente in Victoria, rivivendo esperienze personali, soprattutto nel rapporto con un Knight. È un libro coerente e coinvolgente, che fa male ma che resta fedele ai suoi personaggi e alla loro crescita emotiva. La canzone "The Man Who Can't Be Moved", che simboleggia la storia di Victoria e Knight, è una toccante chicca finale, perfetta per rappresentare il loro legame speciale. Pulmino per il concerto dei The Smiths? [Su ig: @pandafefesworld, trovate una mia recensione più approfondita]

tra le vie caotiche ti manhattan si svolge una storia che vi porterà a tenervi incollati alle pagine cariche ti scintille. ho amato questa storia ed è stato come sognare per un po’. del resto felicia non sbaglia mai