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Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2018
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Un libro che, con la sua scrittura intensa e profonda, racchiude una riflessione memorabile sull'umana capacità di fare il male, e di resistere.
«Un'opera epica, commovente, indimenticabile» – Publishers Weekly
Spiegelgrund non esiste più. Le mura che circondavano l'ospedale viennese sono state abbattute e tutto quello che il personale aveva giurato di non rivelare mai a nessuno non è più un segreto. Tra il 1940 e il 1945, in quel diabolico istituto il cui obiettivo ufficiale era di raddrizzare i bambini più ribelli e di assistere quelli affetti da malattie psichiche, la realtà era tragicamente diversa. Adrian Ziegler vi arriva nel gennaio del 1941, in una fredda e limpida mattina d'inverno scintillante di brina. Quegli edifici pallidi all'ombra della collina, con le facciate di mattoni scrostate e le inferriate alle finestre, diventeranno la sua casa negli anni a venire. La sua, come quella degli altri bambini rinchiusi a Spiegelgrund – orfani, ritardati, disabili, piccoli delinquenti, «degenerati razziali» –, è una vita indegna di essere vissuta. Non ci sono cure ad attenderli, solo medici pronti ad attuare il programma nazista di eutanasia infantile voluto da Berlino. Persone convinte che contrastare la malattia, fisica o morale, sia necessario per rafforzare la razza, o forse, banalmente, solo attirate dall'opportunità di tormentare qualcuno. Dopo Gli spodestati, attraverso i destini di Adrian e Anna, e del coro di personaggi che popolano il microcosmo di Spiegelgrund nel cuore dell'Europa nazista, Steve Sem-Sandberg torna a intrecciare magistralmente storia e finzione in un potente romanzo polifonico che, come ha dichiarato la giuria dell'August Prize, «bisogna leggere e mai dimenticare». Un libro che, con la sua scrittura intensa e profonda, racchiude una riflessione memorabile sull'umana capacità di fare il male, e di resistere.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
I fatti storici narrati in questo libro, racchiudono le tante vite di vittime e carnefici che si intersecano e, a volte, sembra quasi che si scambino. Sono tutti un po' prigionieri, chi tra le quattro mura dell'ospedale, chi della propria ideologia, nessuno riesce a sfuggire, anche a distanza di anni. Importante è sicuramente il lavoro di ricerca che deve esserci stato dietro questo romanzo e che mi ha permesso di proseguire anche con approfondimenti personali.
Recensioni
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