Luca Serianni è stato un docente di Storia della lingua italiana alla Università di Roma - La Sapienza e saggista. Ha condotto indagini sui vari aspetti della storia linguistica italiana.
Socio dell'Accademia della Crusca e dell'Accademia dei Lincei, è stato vicepresidente della Società Dante Alighieri e direttore delle riviste «Studi linguistici italiani» e «Studi di lessicografia italiana».
Serianni era dottore honoris causa dell’Università di Valladolid e di quella di Atene. Nel 2004 aveva ricevuto all’Accademia dei Lincei il Premio del Ministro dei Beni culturali del Premio per la Filologia e la Linguistica.
Viene ricordato anche come autore di una fortunata grammatica dell'italiano. Tra i suoi libri: La lingua poetica italiana. Grammatica e testi; Scritti sui banchi. L’italiano a scuola tra alunni e insegnanti; Manuale di linguistica italiana. Storia, attualità, grammatica; Italiano in prosa; L’ora di italiano.
Con Maurizio Trifone ha curato il Devoto-Oli. Vocabolario della lingua italiana.
È drammaticamente scomparso nel 2022, vittima di un incidente stradale.
Carlo Ossola gli ha dedicato un intervento per la Treccani in cui si legge tra l'altro:
«Luca Serianni appartiene, con pochi altri, a quella generazione di Maestri (da Giovanni Nencioni a Gian Luigi Beccaria) per i quali la lingua è una madre e una figlia, da accudire con vigile apprensione e da vestire con eleganza. Non so se nelle sue Spigolature linguistiche dal ‘Carteggio Verdi-Ricordi’ (“Studi verdiani”, 1995) figurasse il tempo “rubato”: oggi va registrato lasciando la mano sospesa in alto, in cerchio largo, com’egli sapeva fare per risparmiare parole.»