Ivo Andric è stato uno scrittore iugoslavo di lingua serbo-croata, Premio Nobel per la letteratura nel 1961. Portavoce dell’irredentismo serbo, subì la prigione e il confino (1915-18); seguì poi la carriera diplomatica (fu a Roma, Bucarest, Madrid, Ginevra, Berlino) fino allo scoppio del secondo conflitto mondiale. Tra le sue opere, tre volumi di Novelle (1924, 1931, 1936), Nuove novelle (1948), Volti (1960), e tre romanzi, tutti pubblicati nel 1945: La signorina, La cronaca di Travnik, Il ponte sulla Drina. Quest’ultimo, il più noto, rievoca la storia svoltasi nei secoli attorno al ponte di Višegrad, costruito alla fine del Cinquecento e distrutto nel corso della prima guerra mondiale; il romanzo è esemplare di tutta la narrativa di Andric, dedicata alla vita e alla storia della sua regione natale, la Bosnia, che l’autore analizza come un microcosmo della vicenda umana. Scritti in una prosa lenta ma vigorosa, i suoi romanzi, anche quelli più recenti o postumi (Sulle rocce a Pocitelj, 1975; Casa solitaria, 1976; Storia e leggenda, 1977; L’artista e la sua opera, 1977), rappresentano il culmine della tradizione realistica nell’ambito della narrativa serba.