termine con il quale si indica, in Italia, la letteratura poliziesca. L’«etichetta» abbraccia tutte le tipologie di questo genere letterario - spesso fra loro molto diverse: mystery, procedural, legal thriller, spy-story, hard-boiled ecc. - che nei paesi di lingua anglosassone viene denominato thriller, detective o crime novel, in quelli di lingua tedesca kriminalroman, francese noir o polar, spagnola novela negra. Il termine è diventato di uso comune a partire dal 1929, anno in cui Lorenzo Montano e Luigi Rusca diedero vita, per Mondadori, alla collana «I Libri Gialli». I primi cinque numeri di quella collana si presentavano, su ideazione dell’illustratore Alberto Bianchi, con una copertina gialla sulla quale spiccava un esagono rosso. Dal sesto numero, il pittore inglese Abbey trasformò l’esagono in un cerchio rosso omaggiando così la celeberrima firma di Edgar Wallace (che era appunto un cerchio rosso su fondo giallo). L’immediato grande successo della collana - in cui apparvero storie di S.S. Van Dine, Edgar Wallace, Robert Louis Stevenson e Anna Katherine Green - portò in breve ad associare quel tipo di narrativa che aveva a che fare con delitti, crimini, misteri e indagini poliziesche al «giallo», donde la denominazione. Il termine g. può essere usato anche in contrapposizione a noir quando le indagini raccontate portano all’individuazione e all’eventuale punizione del colpevole dei crimini narrati.