Più di trent’anni sono trascorsi dal crollo dell’URSS nel dicembre del 1991 e da allora, a Mosca, gli archivi sono stati aperti e le testimonianze sul Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti (Comitato per la sicurezza di Stato) si sono moltiplicate senza più alcun tipo di censura. Bernard Lecomte si è fatto carico dell’arduo compito di riprendere, rettificare e completare la storia delle imprese e delle metamorfosi di quello che fu senza dubbio il pilastro più segreto del sistema sovietico, compresi i suoi crimini e i fallimenti. Dalla fondazione della polizia politica bolscevica nel 1917 al vano tentativo di salvare il regime nel 1991, veniamo guidati a scoprire tutti gli aspetti delle attività del KGB, quelli più tristemente noti così come quelli meno conosciuti: le sue reti internazionali, il costante testa a testa con la CIA, ma anche i suoi protagonisti, tanto straordinari quanto ambigui e oscuri. In questo teatro delle ombre appaiono tra gli altri Münzenberg, Mercader, Philby, Trepper, Kravčenko, Fuchs, i Rosenberg, oltre, naturalmente, a Vladimir Putin.)
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