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Quando Arthur annuncia inaspettatamente di volersi separare dalla moglie Eve, decoratrice di interni, i già precari equilibri famigliari si sgretolano rapidamente. Le figlie Renata, una poetessa affermata, Flyn, attrice emergente e infine Joey, priva di una direzione da seguire, dimostrano ciascuna a modo proprio l’appoggio verso la madre, psicologicamente distrutta dalla fine del matrimonio. L’annuncio di Arthur, di ritorno da un viaggio in Grecia, di aver conosciuto un’altra donna che ha intenzione di sposare, pone le basi per una serie di sviluppi drammatici. Interiors, omaggio di Allen al suo idolo Ingmar Bergman, è un film in cui la realtà viene crudamente rappresentata. Gli interni scialbi, gli "interiors" appunto, riflettono il grigiore delle esistenze dei personaggi. Privo di colonna sonora, si tratta del primo film in cui il regista non appare come attore, lasciando la scena ai personaggi rappresentati.
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