Attore italiano. È il genere mitologico a dargli l’occasione di diventare un volto noto: a ventun anni fa la sua prima breve apparizione in Ben Hur (1959) di W. Wyler, poi nel 1962 è Crios, il re dei giganti in Arrivano i Titani di D. Tessari, rilettura ironica del filone mitologico. Negli anni successivi (a parte un piccolo ruolo in Il Gattopardo, 1963, di L. Visconti) rimane intrappolato in mediocri film mitologici, finché l’avvento del western all’italiana lo fa diventare, insieme a C. Eastwood e a T. Hill, il pistolero tipico dello spaghetti-western: volto immobile, recitazione controllata e una grande dose di ironia. Inizialmente, sotto lo pseudonimo di Montgomery Wood, recita in particolare in film di D. Tessari: Una pistola per Ringo e Il ritorno di Ringo (entrambi del 1965), Kiss kiss... bang bang (1966), e Vivi o preferibilmente morti (1969). Riesce a svincolarsi dal ruolo di duro dal cuore tenero a cui deve la sua popolarità solo in alcuni film di qualità, che però rimangono delle eccezioni nella sua filmografia: Il deserto dei tartari di V. Zurlini (1976), in cui fornisce forse la sua interpretazione più convincente nel ruolo dell’ufficiale in attesa di un attacco e della gloria che non arrivano mai, Corleone (1978) di P. Squitieri, Passioni popolari (1980) di F. Vancini, Tenebre (1983) di D. Argento, Speriamo che sia femmina (1986) di M. Monicelli. Nel 1985 torna al western nel ruolo di Tex Willer in Tex e il signore degli abissi, ancora di Tessari, tratto dal celebre fumetto italiano. Negli ultimi anni molte sono le sue incursioni nello sceneggiato televisivo (tra cui la serie Caccia al ladro d’autore).