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Volevo proporvi un libro che per me è stato fondamentale: "I diari 1941-1943" di Etty Hillesum, edito da Adelphi. Sono stati veramente per me un balsamo per l'anima. L'autrice è una giovane ebrea olandese molto intelligente e sensibile. Li ho letti e riletti, hanno una profondità incredibile e narrano la sua crescita spirituale e intellettuale. Nonostante avesse avuto la possibilità di nascondersi Etty Hillesum decide di non abbandonare il suo popolo e di andare incontro il suo destino. Ad Auschwitz vuole essere un aiuto per tutto il dolore che tutto il suo popolo sta affrontando, il cuore pensante e pulsante della baracca. Così si definisce un'opera fondamentale per contrapporre il bene al male.
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Che penna leggera è quella di Etty, che persona fuori dal comune. Intorno a lei c'è l'inferno e nonostante questo non manca mai di ricordare quanto sia meravigliosa la vita e quanto amore nutra per il buon Dio; se vogliamo è una bastonata che dà a tutti noi quando ci lamentiamo di ogni minima cosa e ci scordiamo di vedere il bello nella nostra frenetica quotidianità. Mai pesante Etty e sempre straordinariamente altruista andando di sua spontanea volontà nel campo di lavoro per aiutare chi aveva bisogno. Il vuoto che lascio la sua morte fu immenso, la testimonianza che ricordiamo ancora oggi lo fu altrettanto.
Mentre Anna Frank stava scrivendo il suo diario, contemporaneamente una donna di 28 anni di nome Etty Hillesum stava mettendo a nudo la sua anima prima che fosse portata via e messa a morire in un campo di concentramento. I Diari di Etty sono un continuo inno alla vita nonostante fuori il mondo stesse marcendo. Era capace di scorgere la Bellezza ovunque e accetterà di buon grado il suo destino perché sa di avere sempre Dio lì con lei.
Di Etty non sapevo nulla, nemmeno la sua esistenza. Come tutte le cose importanti nella mia vita è arrivata all'improvviso. Ho visto questo libro e l'ho preso, spinta dalla quarta di copertina. Questo diario raccoglie i suoi pensieri prima della sua deportazione ad Auschwitz e quindi della sua morte, avvenuta nel 1943. Subito mi accorgo che qualcosa di ciò che leggo mi inquieta: Etty pensa i miei pensieri o meglio, sono io che penso i suoi. Le sue espressioni mi somigliano; lei trova soluzioni geniali a quesisti che io faccio ancora fatica a decifrare. C'è una componente di misticismo in lei che mi riconosco poco, ma dalla quale sono fortemente attratta. Un vero colpo di fulmine, del quale ringrazio.
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