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La casa del sorriso di Marco Ferreri - DVD
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Award Festival del cinema di Berlino - Orso d'oro - 1991
La casa del sorriso
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Descrizione


In una casa di riposo sboccia l'amore tra un professore sposato ed una ex impiegata in pensione. Uno scherzo degli inservienti complica comicamente il rapporto.
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Dettagli

1991
DVD
8033109408424
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Premi

    1991 - Festival di Berlino - Orso d'oro per il miglior film

Informazioni aggiuntive

General Video, 2012
Mustang
100 min
Italiano (Dolby Digital 2.0 - stereo)
Italiano per non udenti
1,66:1 Wide Screen
dietro le quinte (making of); biografie

Valutazioni e recensioni

GIANLUCA PERRINO
Recensioni: 3/5

Vincitore dell'Orso d'Oro al Festival di Berlino nel 1991, il film rappresenta il punto massimo del riconoscimento di critica che Marco Ferreri ha ottenuto nella sua carriera. Nonostante sia diverso da tutto il cinema di Ferreri e dall'umorismo amaro al quale il regista meneghino ci aveva abituato fino ad allora è una testimonianza della modernità e del continuo rinnovamento della sua opera. La Casa del sorriso è la casa di riposo dove Ingrid Thulin e Dado Ruspoli, non si arrendono alla monotonia della vecchiaia. Ferreri nel 1991 aveva superato i sessant'anni e indubbiamente non si può considerare questo film se non come una riflessione autobiografica sul sopraggiungere dell'età. La tematica però si intreccia anche al tema dell'accoglienza e della convivenza nel vecchio continente con altre popolazioni venute da lontano (ad es. dall'Africa al quale Ferreri dedicherà Come sono buoni i bianchi...). Questa preveggenza ci dice che, ancora una volta, Ferreri ci aveva visto giusto.

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Marco Ferreri

1928, Milano

Regista italiano. Interrotta l'università, comincia a realizzare documentari per una azienda di liquori e, subito dopo, in società con R. Ghione e su idea di C. Zavattini, mette a punto la produzione di un periodico cinematografico, «Documento Mensile», che però si ferma al secondo numero. Tenta poi la sceneggiatura, la recitazione, e anche la produzione esecutiva, ma viene bloccato da un paio di insuccessi che gli chiudono la strada di Cinecittà. Sceglie quindi di trasferirsi in Spagna, dove finalmente può dirigere il suo primo lungometraggio, El Pisito (1958), premiato al Festival di Locarno, cui fanno seguito Los chicos (1959) e El Cochecito (1960). Sono film in cui mostra di aver assimilato il fecondo retroterra letterario della Spagna non conformista, intriso di un certo non-sense, di...

Ingrid Thulin

1929, Sollefteå

Attrice svedese. Di formazione teatrale, esordisce nel cinema sotto la regia di I. Bergman in Il posto delle fragole (1957). In seguito esprime qualità di attrice drammatica misurata, sensuale e dolente, negli indimenticabili personaggi bergmaniani di Marta (Luci d'inverno, 1962), Esther (Il silenzio, 1963), Karin (Sussurri e grida, 1973). Oltre che con Bergman, collabora efficacemente con molti altri registi quali M. Bolognini (Agostino, 1962), A. Resnais (La guerra è finita, 1965), L. Visconti (La caduta degli dèi, 1969), V. Sjöman (Corruzione in una famiglia svedese, 1975), T. Brass (Salon Kitty, 1975), G. Montaldo (L'Agnese va a morire, 1976).

Enzo Cannavale

1928, Napoli

Propr. Vincenzo C., attore italiano. Formatosi in teatro, in compagnia con i De Filippo e poi con P. De Vico e U. Alessio, si afferma nel cinema come caratterista versatile, specializzato soprattutto nel filone erotico all’italiana, dove sa dar vita a ruoli simpatici ed estrosi in film come L’insegnante (1975) di N. Cicero, La liceale (1976) di M.M. Tarantini o La settimana bianca (1980) di M. Laurenti. Spalla ideale di alcuni dei maggiori comici italiani, da R. Pozzetto a E. Montesano, è espressione della migliore tradizione comica partenopea. Deliziosa la sua imitazione di Eduardo che beve il caffè in Liquirizia (1979) di S. Samperi, con cui lavora anche in numerosi altri film.

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