La figlia della dea della luna

Ho comprato questo libro inizialmente attratta dalla copertina -meravigliosa- e poi dalla trama! Una storia originale, scritta in maniera fluida e accattivante, difficile abbandonare la lettura! Non vedo l'ora di leggere il seguito! Voto 4/5 perché alcuni eventi all'inizio del libro mi sono sembrati un po forzati, ma la storia merita davvero!

A parte l'edizione che già di per se é da collezione, bellissima, la storia é piacevole e scorrevole, un bel fantasy per giovani e adulti, a chi piace il genere fantasy romantico! Primo volume di due, ma volendo ci si può fermare quì, non lascia la fine in sospeso

Questo libro ha dei difetti, e nemmeno pochi: in primis, evidenziamo come qualsiasi giovane uomo incroci la strada di Xingyin rimanga in qualche modo colpito da lei; come qualsiasi cosa Xingyin faccia, qualsiasi mostro affronti o in qualsiasi situazione mortale e disperata si trovi… riesca sempre e comunque a uscire vincitrice; e come nel mezzo di questa storia nasca dal nulla un triangolo amoroso nel quale gli uomini coinvolti dimostrano la spina dorsale di una seppia, con scene e commentini di gelosia da telenovela spagnola. Ma è anche vero che ‘La figlia della Dea della Luna’ è magico: è un libro scritto con uno stile davvero molto semplice, coinvolgente e quasi infantile, il quale, unito all’ambientazione stupenda del regno immortale, lo rende quasi un racconto per bambini, una storia creata per far sognare e incantare; Xingyin non è nemmeno un po’ malvagia, come protagonista, e sono anzi riuscita ad apprezzarla, con l’amore per sua madre, per la libertà propria e altrui, con la sua incapacità di stare zitta e di abbassare il capo di fronte ai reali e con le sue scelte, con le quali mi sono sempre trovata in accordo; e, nonostante la mole non indifferente del libro, al suo interno si susseguono tantissimi eventi, caratterizzati dallo scontro tra il buono e il cattivo, perciò (almeno per quanto mi riguarda) non c’è mai spazio per la noia. Avrei apprezzato una maggior caratterizzazione dei personaggi, perché, a conti fatti, alla fine ci si ricorda solo di Xingyin e gli altri sembrano aver operato unicamente intorno a lei e in relazione a lei. Ma posso perdonare alla Tan questo “dettaglio”, perché il palcoscenico della sua storia è spettacolare, divino, e le parole che non ha speso (purtroppo) per i personaggi le ha spese per le diverse ambientazioni.