La condanna dei viventi

Ho amato questo romanzo. Un thriller con la T maiuscola, un capolavoro di scrittura e ingegno, un romanzo veramente come pochi, dove (nonostante le 560 pagine) ogni catitolo, ogni pagina, ogni parola sono pesati, mai fuori luogo, funzionali e geniali. Nonostante la storia alquanto raccapricciante, lo consiglio vivamente agli amanti del genere. Un Thriller 10 e lode che niente ha da invidiare ai più noti best seller scandinavi

“Una nuova voce della narrativa italiana. Il thriller che sta già conquistando l’Europa…” Mi sono lasciato tentare ed ora ho concluso la lettura di queste 560 pagine con qualche perplessità e svariati dubbi. Ho apprezzato la capacità dell’autore di trasferire la sua esperienza di commissario capo della polizia (nell’ufficio investigativo SCO – Servizio Centrale Operativo –) in un romanzo di fantasia con ottimo ritmo e buon stile narrativo. Mi ha lasciato alcune perplessità la trama e molti dubbi l’affollamento dei colpi di scena ed alcune concessioni alla violenza. Non ha alcun senso fare azione di spoiler. Basti dire che una giovane commissaria dell’SCO – Valentina Medici – si trova ad affrontare un caso molto complesso e dai potenziali risvolti aberranti: rapimento e violenza sessuale ai danni di bambini. La sostiene Fabio Costa – poliziotto esperto ma reietto per il suo passato (relazione con una collega, poi suicida, ed accuse di stupro). Il tutto prende il via nell’entroterra toscano. Dopo altre sparizioni ed omicidi emerge un collegamento con i dipinti di Caravaggio (tutti gli scomparsi hanno le fattezze del volto dei personaggi di molti quadri del pittore maledetto). L’azione si sposta nel Veneto e si adombra una torbida vicenda legata al deep dark web. Nuovi personaggi sostengono le iniziative di Valentina e Fabio: in particolare Loris Manna e il giovane Gabriele Piovesan, in una trama intricatissima, con tanti (forse troppi) personaggi ed episodi, con un finale concitato e decisamente dark.. Il collegamento con l’arte è originale. Molto meno quello con il dark web e le challenges (decisamente ricorrenti nella più recente letteratura noir). La parte più convincente del romanzo è costituita, a mio avviso, dalla descrizione realistica (e chiaramente frutto di esperienza diretta) del “metodo” di indagine. Buona anche la costruzione dei personaggi principali e dei rispettivi tormenti interni. Siamo però ben lungi, sempre a mio parere, dal “caso letterario”.