Circus

Che artista!

La sua vita è come le montagne russe, come stare sulle giostre. Just like a Circus. Britney Spears è "tornata", anche se non se ne è mai andata. La hit "Womanizer" ha fatto ballare tutti. Autrice della canzone "My Baby" dedicata al figlio minore, la nostra Britney canta testi non suoi ma che parlano di lei, come "Kill the lights" inno contro i paparazzi sulla scia della strepitosa "Piece of me" che sbaragliò ai premi di MTV fino a "Out from under" che dà l'addio definitivo all'ex marito.

A un anno di distanza da Blackout esce Circus che, nonostante a mio avviso sia un album meno interessante del precedente, riesce ad avere maggior successo. Questo grazie ad una grande promozione e alla ritrovata immagine e sicurezza da star del pop da parte di Britney. L’album è anticipato dal singolo WOMANIZER che è subito un successo, nella sua prima settimana d’uscita, raggiunge infatti la vetta della Billboard top 100 (classi-fica americana dei singoli), impresa che a miss. Spears non riusciva dal lontano 1998 quando cantava “…hit me baby one more time”. La canzone ha un ritmo che non dà tregua, martellante dall’inizio alla fine ed è accompagnata da un video in cui si ritrova una Britney ironica e in ottima forma fisica. Segue CIRCUS, il secondo singolo. Anche questo lanciato da un video faraonico in cui Britney è domatrice e star del circo tra acrobati, mangia fuochi e clown Il terzo singolo è IF YOU SEEK AMY in cui Britney è accompagnata di nuovo dal produttore Max Martin, che l’ha resa famosa. Stavolta non salta fuori niente di grandioso in quanto, nonostante la canzone sia molto orecchiabile e divertente, non aggiunge niente di nuovo all’ormai già sentite “So What” di Pink e “I Kissed A Girl” di Katy Perry. Come ultimo singolo esce RADAR, già contenuto nel precedente album, è stato reinserito in questo nella identica versione. I pezzi migliori: Womanizer, Circus, Kill The Lights e Unusual You.