Violeta

Questo libro è un affascinante e turbolento viaggio che trasporta all'interno della vita di una bambina che diventa una forte donna. Un cammino fatto di amori, conquiste, famiglia, sofferenze, malattie e perdite, assistendo al cambio di una società nel tempo, ai luoghi, alle persone, alle ideologie ad alle lotte. Per me è stato davvero interessante ripercorrere l'arco di 100 anni di storia, politica dell'America del Sud, tra influenza spagnola, crisi, guerre... Violeta ti prende per mano ed attraverso le sue parole ed i suoi occhi, ti rende partecipe del mutamento del tempo e della sua crescita, con le sue scelte, i suoi timori, tra sofferenze e soddisfazioni. Davvero gradito.

Racconto lineare sottoforma epistolare in prima persona della longeva vita di Violeta, la protagonista, e della sua famiglia. La scrittura è semplice ed accattivante, probabilmente una delle migliori prove dell'autrice che mette in scena vicende personali miste a eventi storici politici della terra natale. Verso la fine è presente un piccolo "colpo di scena" nella rivelazione di alcuni dettagli della storia familiare che, se letto con attenzione, è intuibile già dai capitoli precedenti. A mio parere ci sono a volte delle incongruenze in termini narrativi-stilistici bypassabili comunque dalla godibilità della lettura.

"Il viaggio della vita è fatto di lunghi tratti noiosi, un passo dopo l'altro, giorno dopo giorno, senza che succeda niente di sconvolgente, ma la memoria si forma con gli eventi imprevisti che segnano il percorso. Sono questi che vale la pena narrare". Questo è il filo conduttore che accompagna il lungo racconto autobiografico di Violeta del Valle, protagonista del romanzo. Un lungo viaggio che inizia nel 1920, durante l'epidemia dell'influenza spagnola e la protagonista era appena bambina, e termina nel 2020, durante la pandemia da coronavirus. L'autrice racconta le vicende personali di Violeta, fatte di passioni, amori sbagliati, lotte sociali e le intreccia con gli avvenimenti storici più significativi del Sudamerica del secolo scorso, tra cui la Grande Depressione, Guerre Mondiali, golpe militari, tirannie, torture e genocidi. È una sorta di testamento sentimentale quello che Violeta lascia al nipote Camilo, in cui viene messo in risalto il processo di maturazione della protagonista, da adolescente viziata, si ritrova ad essere moglie e amante allo stesso tempo, per poi diventare una madre imprenditrice e, infine, una donna indipendente, attiva nella lotta contro la violenza sulle donne. Lo scopo della protagonista è quello di lasciare una testimonianza del suo passaggio sulla terra, "poiché è soltanto condividendola che acquista significato". Un racconto emozionante, intenso che ci fa capire che non siamo nulla senza il passato e i suoi insegnamenti e che non c'è lascito migliore della propria memoria.