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E/O
2022
7 settembre 2022
424 p., Brossura
La plus secrète mémoire des hommes
9788833575070

Descrizione

Diégane è un giovane scrittore senegalese trapiantato a Parigi, dove cerca di farsi strada nell’ambiente letterario francese e frequenta un gruppo di giovani artisti africani in cui si beve, si fa l’amore e si discute di letteratura. La sua vita subisce una brusca svolta quando, nel 2018, si imbatte nel Labirinto del disumano, un romanzo del 1938 che all’epoca ha fatto scandalo, ma che secondo Diégane è un capolavoro. Sennonché dopo lo scandalo il libro è stato tolto dal commercio e le copie distrutte, inoltre si sono perse le tracce dell’autore, un certo T.C. Elimane, anch’egli senegalese. Diégane si mette allora alla sua ricerca, o meglio alla ricerca della sua storia, che ricostruisce tramite articoli di giornale, incontri con una scrittrice d’avanguardia che vive ad Amsterdam e racconti di quest’ultima che lo portano dalla Francia sotto l’occupazione nazista, al Senegal agli albori della colonizzazione, all’Argentina nella piena fioritura culturale degli anni Sessanta, mettendolo in contatto, diretto o interposto, con una girandola di personaggi, ciascuno in possesso di un frammento della storia di Elimane, che potrà concludersi, come Diégane capisce presto, solo nel Senegal odierno. È un giallo letterario, un romanzo poliziesco in cui non c’è un detective che trova cadaveri e cerca assassini, ma un giovane scrittore che indaga sul mistero di un capolavoro e del suo autore. Ricco di inventiva, ironico e profondo, La più recondita memoria degli uomini invita a riflettere su cosa debba essere davvero scrivere e sull’importanza vitale della letteratura nella vita dell’essere umano.

Valutazioni e recensioni

4/5
Recensioni: 4/5
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Recensioni: 5/5

“Scrivere o non scrivere”: con queste parole termina questo interessante romanzo del senegalese Mohamed Mbougar Sarr – Premio Goncourt 2021 -. Si tratta di un romanzo denso e interessante con qualche difficoltà per chi ha poca dimestichezza con la letteratura africana e fatica a memorizzare i nomi dei personaggi. La trama ruota intorno ad un libro culto, pubblicato nel 1938 ed unico romanzo scritto dal senegalese T.C. Elimane, Di fatto il libro si rivelerà essere una sorta di puzzle, di rivisitazioni di brani letterari della più profonda tradizione africana. Lo scandalo alimentato dai critici, che parlano di plagio, porterà al fallimento della casa editrice e alla totale perdita delle tracce dell’autore. Nel 2018 Diégane Latyr Faye, giovane scrittore senegalese, scopre a Parigi quel libro, ne ottiene una copia e indaga sulla vita di Elimane, fino a trovarne tracce, alla fine, in Africa, in un villaggio da cui tutto ha avuto origine, con il nome di Mbin Madag. Vi sono due filoni in questo complesso e interessante romanzo. Quello relativo alla letteratura, all’amore per la scrittura, al senso stesso della propria identità. E poi quello relativo ai personaggi principali, alle loro storie che ruotano intorno a quella del misterioso autore del libro culto. L’io narrante – Diégane – ha la sua storia d’amore sofferta con la fotoreporter Aida e viaggia da Parigi, ad Amsterdam e nel Senegal per trovare la risposta che cerca. Incontrerà la sensuale Marème Siga D., che gli racconterà della propria vita intensa e di quella dei genitori. Bella la sorta di testamento del padre – Ousseynou Koumakh – . Altrettanto bella e intensa la storia degli editori del libro culto – Thérèse e Charles –. Lettura interessante, densa, a volte faticosa per la complessità dei rapporti tra i personaggi e per i loro nomi. Rimandi alle tradizioni tribali e alla magia, con sprazzi improvvisi sui tormenti della guerra, delle prevaricazioni e sulle sofferenze amorose.