La sua maestosa lentezza. L'esplodere di una natura inattesa, a volte estrema. Un tuffo in acqua. Lo sfiorarsi delle labbra. I silenzi. Gli incontri. Le città deserte. Le notti che si dissolvono nel giorno senza cesura. Al pari di esploratori che si nutrono dell'ignoto, ogni anno siamo pronti a perderci dietro la chimera dell'estate, la stagione piú effimera. La piú luminosa, ma forse anche la piú amara. Quando finisce infatti sentiamo un vuoto dentro. E il ricordo delle emozioni che abbiamo provato non smette di inseguirci. Quali che siano le esperienze vissute, le gioie o le disfatte, al pari dell'araba fenice l'estate risorge sempre dalle sue stesse ceneri, riproponendoci, mescolati insieme, la meraviglia, il sogno e il disincanto. Senza che ci si possa difendere. Seguendo le trasformazioni che porta con sé la stagione piú fugace e inafferrabile, quel che avviene al pianeta, alle piante, agli animali, e soprattutto a ciascuno di noi, Federico Pace racconta da angoli inediti storie emblematiche e avvincenti che hanno preso vita durante quei giorni cosí infuocati da suscitare le aspettative piú vertiginose. Storie accadute a chi ha lasciato che l'estate, ancora una volta, portasse con sé una strana felicità.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo è davvero un libro super. Uno di quei libri che vorresti trovare in libreria e non avere ancora letto. Le storie sono tutte avvincenti e dolci. Alcune sono perfette, altre un po' meno riuscite ma c'è sempre, tra le righe, tra le parole, una piccola perla che illuma la storia e ci resta dentro. Un libro che consiglio davvero.
C'è in questo libro una forza narrativa che si accompagna alla precisione e all'evocazione. Le storie raccolte svelano i tanti aspetti di una stagione a cui siamo tutti legati. L'autore raccontando ciò che è accaduto ai protagonisti delle storie, proprio nei giorni estivi, fa riaccendere dentro la mente delle lettrici e dei lettori il ricordo di ciò che è accaduto e anche il desiderio di tutto quello che può ancora accadere. Da questo libro è stato tratto anche un podcast che ho trovato molto emozionante. Un libro davvero interessante e pieno di spunti che ha acceso la mia curiosità su molti dei protagonisti al centro delle storie. In particolare Amy Winehouse e Carlos Kleiber.
Ma come devo fare con Federico Pace? Ho provato con "Senza volo", ho provato con "Controvento", ho provato con "Scintille": di ciascun libro non sono riuscito a raggiungere la pagina 100. Tra ieri e oggi ho provato con il suo nuovissimo "La più bella estate". Non ci siamo proprio. Eppure l'idea non è male. Anzi, tra tutti i libri suoi questo mi sembra il più riuscito, perché l'idea di raccontare storie di vita che proprio in estate hanno brillato del loro più pieno fulgore, raggiungendo la loro forma ultima, quella più nobile, da uovo a bruco a crisalide a farfalla, mi sembra originale: un libro sull'estate da leggere nella stagione più calda. È con speranza che mi sono avvicinato a quest'ultimo libro di Pace, ancor più che con curiosità ed entusiasmo: fa' che questa volta sia la svolta, mi dicevo a ogni paragrafo, che continuava ad annoiarmi, nonostante parlasse di Nabokov, Amy Winehouse, Cechov, Marilyn Monroe, Van Gogh e altre persone non proprio comuni. Quando mi sono reso conto che non vedevo l'ora di voltare le pagine e che per farlo il prima possibile la mia mente elaborava come strategia il saltare le righe, allora mi sono fermato e ho capito che continuare a leggere sarebbe stato solo continuare a prendersi in giro. Federico Pace è un furbetto, scrive bene e lo sa, ed è stato proprio il suo autocompiacimento a frenarmi: una prosa forzatamente poetica, troppo metaforica, a tratti pedante. Chi mi ha consigliato la lettura di questo autore lo ha definito coinvolgente, ammaliante e commovente. Assolutamente da leggere. Mi sono fidato delle sue parole e ho perso tempo. La persona in questione non è una conoscente, bensì una signora che anni fa attendeva al bancone della biblioteca i libri che aveva chiesto in prestito, quindi mi risulta impossibile avere la possibilità di comunicarle la mia delusione e il mio disappunto. Ma tranquilli che la prossima volta che mi trovo in biblioteca e la incontro di nuovo la questione verrà sistemata in pochissimo tempo.
E’ un libro da leggere e gustare un po’ alla volta, che fa riflettere… lettura “estiva” tutt’altro che banale. Che cos’ha l’estate di tanto magico, che cosa fa si che le cose che contano avvengano per lo più nella stagione del sole, della luce, del caldo torrido, della siesta nella penombra e col solo rumore delle cicale? In questi 16 racconti l’autore ci narra di estati e di uomini e donne illustri ( scrittori, artisti, poeti, cantanti, musicisti, registi) e lo fa mettendo spesso i fatti delle loro vite in parallelo con altre vite del passato e della mitologia. Chi ha letto Scintille, dello stesso autore, ne riconoscerà stile e impostazione. È un libro che ad ogni racconto, ad ogni personaggio di cui svela brevi momenti di vita, ma tanto intensi da cambiargliela magari per sempre, la vita, ti attrae, ti incuriosisce, ti stupisce… e attraverso le loro vite ci fa scoprire tanto anche della nostra.