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Anno edizione: 2002
Anno edizione: 2013
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Simenon è un pittore, più specificatamente un impressionista: con qualche tratto di penna qui e là, ecco la Francia, da un lato insofferente a qualsiasi forma di potere istituzionalizzato, che fa l'occhiolino all'anarchico fuggiasco; dall'altro, forcaiola, giustizialista, pronta a ghigliottinare chiunque osi sfidare il Palazzo e le sue rigide liturgie. E in mezzo, un bambino dalla parte del ribelle e contro la zia dispotica e maleodorante.
Breve ma intenso, lo consiglio.
Quello che ho apprezzato di più di questo romanzo è stata la scrittura: per quanto breve, infatti, il romanzo è permeato di un'atmosfera davvero evocativa. La storia è semplicissima, costituita da due piccole storie che si fondono in una cosa sola. Il protagonista è il piccolo Jèrome, figlio di commercianti, bimbo da un lato troppo coccolato ( per tutto il romanzo non andrà a scuola perchè la madre ha paura di una fantomatica epidemia di scarlattina) e dall'altro abbandonato a se stesso da genitori ben poco presenti e tutti immersi nel lavoro. Come è facile intuire, la vita che il piccolo conduce è noiosa ed i suoi giochi sono solitari, così tanto che, attraverso la finestrella della sua stanza, Jèrome crea una specie di empatia e di immaginaria amicizia con il ragazzino della casa di fronte ( Albert) pur non avendogli mai parlato in vita sua. L'arrivo della zia del padre, Valerie, mette in crisi i piccoli equilibri di questa famigliola francese e, soprattutto, conduce Jèrome alla scoperta di un mondo di cui il bambino non si era mai interessato, quello della politica e del conflitto, della violenza armata e dei soprusi: c'è un anarchico che si nasconde dopo un attentato in cui in molti hanno perso la vita. E questo anarchico è il padre del piccolo Albert. Niente di nuovo per quanto riguarda la storia, dunque, che è ciò che colpisce meno del libro. Come ho detto è molto interessante, invece, l'atmosfera che Simenon crea con la propria scrittura, con l'insistenza su dettagli cromatici inaspettati ( la pioggia nera del titolo, ad esempio, è sempre presente ed anche se non vi è mai capitato di vedere una pioggia color inchiostro vi assicuro che ve ne sentirete ammantati per tutta la durata della lettura). Molto bello è anche l'approfondimento psicologico dei personaggi: confesso che, più che a conoscere la conclusione della vicenda, la mia attenzione era tutta presa dall'evoluzione delle dinamiche tra di loro ma anche e soprattutto dalla psicologia di ognuno di loro.
Recensioni
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