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Carlo Menzinger è uno di quegli autori cui è mancata finora la fortuna di incrociare una casa editrice “importante” che decida di investire su di lui dandogli maggiore visibilità; nonostante ciò, ha alle spalle un gran numero di pubblicazioni con varie case editrici e può considerarsi un esempio virtuoso di come un autore che pubblica con piccoli editori debba muoversi per promuovere le sue opere e proporle al pubblico. Carlo ha un sito internet, è attivo sui social più tradizionali, come su quelli dedicati ai lettori e organizza presentazioni e incontri, spinto da una passione autentica per la scrittura e dal desiderio di confrontarsi sempre e comunque con il suo pubblico.
“IL SOGNO DEL RAGNO” di Carlo Menzinger di Preussenthal è un romanzo che ci trasporta in un altro mondo. Non un mondo alieno attorno a qualche pianeta lontano, ma il nostro, la nostra vecchia Terra, quello che mi piace chiamare il Terzultimo Pianeta, viaggiando verso il Sole. Eppure questa Terra, oggi, ne “IL SOGNO DEL RAGNO” appare davvero molto diversa da come la conosciamo. Che cosa le è accaduto? Sparta, sconfitta Tebe, distrutta Atene e soggiogata Roma, domina ormai Europa, Asia e gran parte dell’Africa e dell’America. Non ci sono mai state la Rivoluzione francese e la Rivoluzione Industriale! Le grandi nazioni europee non sono mai nate! La storia si svolge dal 16/04/2009 al 14/07/2018. Inizia in parallelo a Napoli e in Grecia, a Sparta, con le due protagoniste che, ciascuna a modo suo combatte contro l’Impero di Sparta, che come un ragno (uno dei suoi simboli) ha allargato ovunque la sua tela. “Sparta ovunque” è una delle forme di saluto ora in voga. A Napoli, anzi, a Neapolis, Aracne, una schiava ilota di diciassette anni, violentata in strada per l’ennesima volta e rimasta in cinta, sebbene le leggi di Sparta non lo permettano, fugge per non essere punita per questa gravidanza e per cercare un nuovo mondo, un nuovo modo di vivere e la libertà. È questo il sogno di Aracne (“ragno” in greco). È questo “IL SOGNO DEL RAGNO”. Aracne si chiama così perché sin dalla nascita ha un ragno tatuato sulla fronte. Non sa perché, ma un grande mistero che la riguarda da vicino è celato in quel tatuaggio. Al centro dell’Impero, a Sparta, che ora si chiama Lacedemone, un’altra ragazza, Nymphodora, poco più grande di lei, ma appartenente alla nobiltà, agli spartiati, e figlia di due delle persone più importanti dell’Impero, sogna di cambiare la città e studia una disciplina nuova, osteggiata da tutti: l’architettura. Sogna di costruire città diverse, perché Lacedemone è una grande metropoli del tutto sotterranea e lei sogn Dal capitolo 5 de IL SOGNO DEL RAGNO (VIA DA SPARTA) a di costruire palazzi che si ergano verso il cielo, grattacieli. Non solo questo è diverso a Sparta, rispetto al nostro mondo. Uomini e donne vivono separati, non esistono le famiglie, sesso e amore sono diversi da come li conosciamo, la gente va in giro nuda, considerando i vestiti un deprecabile spreco, i malati e i vecchi vengono uccisi, il denaro e il lusso non esistono, la guerra non ha mai fine, l’arte è quasi inesistente, la meccanica è ai suoi inizi, l’elettronica non è neanche immaginabile, ma la genetica ha fatto grandi passi avanti e Sparta persegue la selezione della razza. La gente ancora adora gli antichi Dei greci e il cristianesimo non esiste, mentre una piccola setta di “Gesuisti”, seguaci di Gesù di Nazaret, si rifugia sull’appennino per sfuggire a Sparta. Dal capitolo 5 de IL SOGNO DEL RAGNO Dal capitolo 5 de IL SOGNO DEL RAGNO Le due ragazze si lanciano in due grandi sfide, molto più grandi di loro, scoprendo, assieme al lettore, aspetti sorprendenti dell’Impero di Sparta. Altri personaggi le affiancano con le loro storie e le loro esperienze, mentre le vicende delle due ragazze, passo dopo passo convergono verso una storia unica, in una grande epopea che è anche racconto di crescita, di scoperta del mondo e di se stessi. Una storia di tenacia e di perseveranza che forse ricorda quella di Cristoforo ne “Il Colombo divergente”, per questa ostinazione nel perseguire un sogno e un’idea, per questo desiderio di cambiare le cose nonostante ogni avversità. C’è, però, nelle giovani Aracne e Nymphodora una freschezza e un desiderio di vivere quali solo delle giovani come loro possono avere. Una tenacia e un attaccamento che sono soprattutto verso la vita, la propria e quella del bambino che deve nascere, l’amicizia, l’amore, quell’amore che Sparta rifiuta e non conosce, perché, non dimentichiamolo, questo mondo non ha mai conosciuto Saffo, Catullo, il romanticismo, i racconti cavallereschi e molto altro ancora su cui si è fondata la nostra visione dell’amore. Toccherà a queste due ragazze costruire tutto ciò dal nulla.
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