(Valenza 1569 - Madrid 1631) drammaturgo spagnolo. Fondatore dell’Accademia dei Notturni, letterato alla moda, godette di prestigio anche a corte, dove ebbe i favori del potente duca di Olivares e giunse a cariche elevate: fra le altre, quella di governatore di Napoli. La sua attività drammatica coincide con gli inizi della riforma teatrale di Lope de Vega, ai cui moduli si uniforma nelle scelte fondamentali (spunti derivati dalla storia nazionale, accorta strategia dei sentimenti, tema dell’onore ecc.), fissandone alcuni meccanismi e precetti, che poi faranno scuola. In particolare, C. dà un contributo essenziale al trattamento delle fonti epico-liriche del Romancero nel tessuto del dramma, con Le gesta del Cid (Las mocedades del Cid), e Il conte Alarcos (El conde Alarcos), di cui sviluppa, con preziosità secentista, i latenti conflitti di passione e d’onore. A questi temi è affidato il successo delle commedie di C. nel Seicento anche fuori di Spagna, pur se la loro specifica influenza (come, del resto, quella di Lope) non va oltre i moduli e i meccanismi d’intreccio, come dimostra, per es., il legame tutto esteriore fra Le gesta del Cid e il famoso capolavoro di Corneille.