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Mi sembra più fantasy che fantascienza
La fantascienza ha origini antiche, le sue radici affondano in coloro che nei testi sacri sono chiamati profeti (anche se la traduzione più corretta sarebbe araldi), l'autore di fantascienza svolge la stessa funzione del profeta: reca alla divina logica l'umana speranza, realizza l'unione della cibernetica con il pensiero altro. Lo scrittore di fantascienza vive in mezzo alla gente, dal mito trae le storie (nel senso erodoteo della parola) per mezzo del logos (non trovo termine italiano che riunisca insieme parola, verbo, discorso e ragione), una “social catena” forma anche con autori di altri generi per preparare una festa allietata dalle uniche grazie del tempo moderno: Venere, Vesta e Pallade. La Sci Fi non cerca di prevedere il futuro ma di cercare i semi del futuro nel presente, così da farli germinare virtualmente in realtà per mezzo dell'estetica. Dopo aver gustato le narrazioni di questi autori e autrici ora ne vorrei una nella spirito di Leonardo Da Vinci per la memoria e le buone anime di Valerio Evangelisti, Giuseppe Lippi, Sergio Altieri e Vittorio Catani.