Cadenza imperfetta

Nonostante non appartenga al mio genere letterario preferito, questo libro scorre bene e la lettura è piacevole: infatti ci sono due componenti importanti e fondamentali, la musica che accompagna tutte le vicende (si denota anche una buona preparazione in materia) e lo stile, capace di immedesimare il lettore nei vari personaggi e di suscitare emozioni. La narrazione avviene in prima persona, prevalentemente dai due personaggi principali, il protagonista Giovanni e la sua fidanzata Clara. Le descrizioni sono accurate e in alcuni tratti anche poetiche; i discorsi diretti sono verosimili. Nel complesso è un libro discreto/buono.

Giovanni Baldini ha dodici anni quando conosce Sveva, studentessa all’ultimo anno del Conservatorio, in procinto di diplomarsi in pianoforte. Rimane subito affascinato dalla sua bellezza e dai suoi occhi di un azzurro intenso e profondo. Anche lui nutre una grande passione per la musica e il pianoforte, e al Conservatorio, grazie agli insegnamenti del maestro Antignani, s’impegna per migliorarsi continuamente. Il suo amore per Sveva è tuttavia ostacolato, perché la ragazza sceglie un altro uomo, e Giovanni decide di proseguire con la sua carriera musicale, partendo per Salisburgo, cercando di lasciarsi il passato alle spalle. Gli anni passano e quando Giovanni si ritrova di nuovo sulla strada di Sveva, conosce Clara, sua figlia, e se ne innamora perdutamente. L’autrice racconta la storia d’amore di due personaggi, dividendo il testo in due parti: nella prima mostra Giovanni e la sua vita; nella seconda mostra Clara (anche se questa focalizzazione interna è più breve rispetto a quella di Giovanni) e riesce a coinvolgere il lettore grazie alle tematiche sollevate, che hanno radice in problemi familiari e psicologici di varia natura. Il testo è piuttosto breve e molte parti avrebbero meritato più sviluppo, perché certamente interessanti. Si respira molto dramma nel testo, ma anche tanto romanticismo. Una lettura, nel complesso, abbastanza godibile.