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Anno edizione: 2021
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Libro candidato da Franco Buffoni al Premio Strega 2022
La storia di Nina, artista, e Tommaso, critico d'arte, come storia di un'intera generazione.
«Andrea Inglese si conferma un narratore inimitabile» – Helena Janeczek
«Inglese è uno dei pochi scrittori italiani di oggi capace non solo di fare narrativa ma anche letteratura» – Luca Ricci
Tommaso è un critico d'arte: mentre progetta il «saggio definitivo», si divide tra supplenze, un misconosciuto lavoro di redazione e altre forme di precariato culturale, che alle soglie dei cinquant'anni lo gettano in una crisi allo stesso tempo intellettuale e sentimentale. La sua «vita adulta» appare irrimediabilmente imbrigliata nella «triade maledetta: lavoro, moglie, figli». Nina è una performer: dopo aver sfiorato il successo internazionale con un esordio folgorante, si è quasi ritirata dalla scena artistica, rifiutando di sottostare alle leggi del mercato. Attraverso il corpo e una sessualità libera, benché non sempre gioiosa, Nina si appropria della realtà, senza lasciarsi condizionare da convenzioni e strategie di carriera. Questo romanzo è la storia della loro affinità elettiva, che si snoda tra Milano e Berlino, fino a quando Tommaso e Nina si incontrano e si riconoscono come due personaggi «in cerca di vie di fuga», aiutandosi a mettere a fuoco desideri e bisogni. Con La vita adulta, Andrea Inglese ci dà un ritratto illuminante, ironico e spietato del lavoro intellettuale contemporaneo – e dell'arte in particolare, con i suoi imperativi di successo – ma soprattutto dei «tardogiovani» di oggi, che la vita adulta atterrisce o invece esclude. E pone domande cruciali: è ancora possibile, oggi, diventare adulti al modo dei nostri padri? Esiste ancora quel che si chiamava maturità? È mai esistita, o si è sempre e solo invocato il suo fantasma?
Proposto da Franco Buffoni al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:
«Andrea Inglese (Torino, 1967), già molto noto come poeta, esordì come narratore nel 2016 con Parigi è un desiderio (Ponte alle Grazie) ricevendo notevoli riscontri critici. Con questo secondo romanzo, La vita adulta, apparso nell'aprile 2021, Andrea Inglese si conferma – tra i nuovi narratori italiani – come uno dei più preparati, colti e inventivi. E soprattutto provvisti di stile. Poiché la valutazione dello stile può compiersi solo attraverso la citazione almeno di un passo, propongo il seguente: "Non ho quella dedizione alla causa che hanno i critici più giovani, anche perché, di tanto in tanto, ho pure due o tre idee originali, e ci tengo a difenderle. Ed è un lusso che loro in genere non si possono permettere. Il mestiere è ingrato, con sempre meno soldi che circolano e sempre più gente che pretende di farlo. Si sopravvive se ci si abitua subito a seguire il vento che tira. Per certi aspetti funziona per i critici giovani come per gli artisti giovani: bisogna prima assicurarsi in tutti i modi di essere dentro, di venir accettati, di non spaventare nessuno, poi si valuta, senza alcuna fretta, se si ha anche qualcosa d'importante o nuovo da dire". Si parla di lavoro, dunque, in questo romanzo, ma di un comparto poco "lavorativo", almeno se giudicato dall'esterno: quello della cultura e dell'arte contemporanea. Con il plot che si sviluppa tra varie città europee, in particolare Milano e Berlino (per incidens l'autore abita da più di dieci anni a Parigi). La storia di Tommaso e Nina diventa così un viaggio nelle metropoli che cambiano, nei costumi che si trasformano, nelle ossessioni socio-identitarie dei nuovi cinquantenni, incapaci di diventare adulti al modo dei padri. E incapaci di diventare padri a loro volta, come si dovrebbe. Nina è una performer: dopo aver sfiorato il successo internazionale con un esordio folgorante, si è quasi ritirata dalla scena artistica per non lasciarsi condizionare da convenzioni e strategie di carriera. Nina e Tommaso così si incontrano e si riconoscono come due personaggi in cerca di vie di fuga. Come ha scritto Helena Janeczek, "Andrea Inglese è uno dei pochi scrittori italiani di oggi capace non solo di fare narrativa ma anche letteratura".»
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Come già nel precedente, il libro su Parigi, Inglese riesce a far ridere e nello stesso tempo a raccontare la complessità della vita presente, con tutte le sue ossessioni e quella del successo in particolare. Stavolta l'ambiente è quello dell'arte contemporanea, ma è un modo di parlare di come la bellezza e il denaro si rincorrono continuamente nel mondo odierno. Lo stile è sempre teso e preciso, forse perché Inglese è anche poeta. Da leggere.
Recensioni
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