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Anno edizione: 2023
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Ritanna Armeni, con l’entusiasmo rigoroso e profondo di sempre, attraversa un passaggio cruciale della nostra Storia e dà corpo a una vicenda esemplare, che parla di coraggio e sorellanza, di forza e creatività, di gioia, paura, resistenza.
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Un altro romanzo che ha come protagoniste persone che non esitano a mettere in gioco le proprie vite per salvarne altre. Ispirato ad avvenimenti realmente accaduti alcuni mesi prima della liberazione di Roma dalle truppe nazifasciste si svolge all’interno di un piccolo convento di suore francescane. Sono grata all’autrice per aver portato alla conoscenza del grande pubblico una storia altrimenti probabilmente destinata all’oblio.
Questo romanzo si focalizza proprio sul ruolo della Chiesa, attraverso le gesta compiute dalle tante suore che, nascondendo gli ebrei, hanno rischiato in prima persona. Le sette suore protagoniste de “Il secondo piano” non hanno un attimo di esitazione. Mettono da parte i propri dubbi e accolgono, pur sapendo quanto questo loro gesto fraterno sia pericoloso. Pagina dopo pagina conosciamo i loro caratteri, i compiti che ogni giorno continuano a svolgere, assistiamo ai loro momenti di debolezza e sconforto. Accanto alle suore ci sono i perseguitati: famiglie con bambini ai quali è fondamentalmente negato giocare e vivere appieno l’infanzia e anziani che hanno dovuto lasciare tutto quello che avevano costruito in una vita intera. Lo stile della prosa, pur nella sua semplicità, riesce a rendere pienamente gli stati d’animo dei personaggi, soprattutto l’ansia e la tribolazione dovuta al continuo contatto con i nazisti. Accanto alle vicende narrative, raccontate da un narratore onnisciente in terza persona al quale si alternano le pagine di diario scritte dalla superiora e dalla novizia, ci sono alcuni segmenti in corsivo nei quali si narrano gli eventi storici che accadevano per le strade di Roma e nel mondo durante quei giorni. Il ritmo incalzante e sempre serrato contribuisce a rendere scorrevole la lettura e a coinvolgere emotivamente il lettore. Un romanzo duro, crudo e tristemente reale. Una lettura intensa.
Siamo nel 1944 a Roma. I partigiani cercano di sabotare in tutti i modi i tedeschi per arrestare i loro piani in attesa di essere liberati dagli angloamericani. Tanti soldati muoiono e la caccia agli ebrei continua imperterrita. Molti di loro, che vivevano nel ghetto sono stati catturati altri sono riusciti a fuggire. Alcuni di loro bussano in un convento francescano e le suore li ospitano al secondo piano dove ci sono stanze libere. Sono in tanti e sfamare tutti è una vera impresa. Suor Ignazia prega e veglia, controllando che rimangano nascosti senza essere scoperti. Un giorno i tedeschi chiedono alle suore uno spazio per creare l'infermeria. Non potendosi tirare indietro, le suore li fanno sistemare al piano terra. Adesso si che sono in pericolo, gli ebrei al secondo piano e i tedeschi al piano terra. Le suore si affidano alla preghiera e cercano di mantenere una normalità per non destare sospetti. "Ci sono momenti in cui la disperazione è più forte del dolore, la necessità di agire impedisce le lacrime, l'attenzione si concentra sulla ricerca di una soluzione." Molti conventi hanno aiutato gli ebrei a salvarsi, una parte della storia che l'autrice ci fa scoprire raccontandoci della forza e del coraggio di queste donne che da sole hanno trovato il modo di salvare la vita al prossimo, di aprire sempre la porta a chi ne ha avuto bisogno. Non hanno mai negato la carità, aiutandosi con la preghiera e la fede. Ho amato tanto Suor Lina, dolcissima nel suo modo di fare. Si è affezionata a Lele, uno dei bambini ebrei che hanno nascosto, lui le ha dato tanta gioia. "Tutto si osa quando si ama Dio e il prossimo in Dio." Una storia vera raccontata con una scrittura evocativa, scorrevole e coinvolgente. Per non dimenticare.
Recensioni
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