(Hannover 1864 - Monaco di Baviera 1918) scrittore tedesco. Fu direttore del settore pubblicitario di una ditta svizzera; divenne poi giornalista a Monaco, Parigi e Londra. Alcune poesie politiche apparse sul giornale satirico «Simplicissimus» gli procurarono, nel 1899, una condanna per lesa maestà. Fu anche autore di cabaret, e spesso interpretò e curò la regia delle sue opere. Il suo primo lavoro teatrale fu il dramma Risveglio di primavera (Frühlings Erwachen, 1891), seguito dal dittico Lo spirito della terra (Erdgeist, 1895) e Il vaso di Pandora (Die Büchse der Pandora, 1904), noto anche con il titolo di Lulu, del quale esistono una versione musicale di A. Berg (Lulu) e una cinematografica di G.W. Pabst. Protagonista di queste due opere è Lulu, simbolo della forza irresistibile dell’erotismo che, repressa dalla società, erompe in forme disordinate e fatali. Fra le altre opere di W. ricordiamo Il marchese di Keith (Der Marquis von Keith, 1901), Re Nicolò ovvero Così è la vita (König Nicolo oder So ist das Leben, 1902), Danza macabra (Totentanz, 1906, nota anche col titolo La morte e il diavolo, Tod und Teufel, 1909) e Franziska (1912). Egli scrisse inoltre novelle, fra cui Mine-Haha (1903) e la raccolta Fuochi d’artificio (Feuerwerk, 1906), cui è premesso il saggio Sull’erotismo (Über Erotik).L’interesse di W. si rivolge soprattutto alle manifestazioni della vitalità istintiva dell’uomo che l’ipocrita conformismo sociale soffoca e condanna come immorali ed equivoche, prime fra tutte le forze dell’erotismo. L’eterno conflitto tra esigenze dello spirito e sessualità può essere superato, per W., da una morale basata sull’impulso naturale. Ma capaci di un simile slancio liberatore sembrano ormai solo gli emarginati, in violento contrasto con le strutture borghesi. L’opera di W., che fece gridare allo scandalo la società guglielmina (alcune delle sue opere subirono il divieto della censura, e furono rappresentate solo molti anni dopo), precorse l’espressionismo tedesco, oltre che in una parte dei suoi temi, anche a livello estetico-formale, con il suo linguaggio essenziale, tagliente, spesso simbolico, e il gusto per situazioni grottesche, nelle quali i personaggi - allegorie di se stessi - appaiono mossi come marionette dai fili dei propri istinti.