Riccardo Pazzaglia è stato uno dei più noti scrittori umoristi italiani. La provocazione surreale, paradossale del suo linguaggio veniva da decenni di esperienze radiofoniche e televisive - come conduttore, autore e regista - di testi di teatro, di cinema come regista e sceneggiatore, di corsivi satirici su quotidiani e riviste. Su Il Mattino, la sua caustica rubrica “Specchio ustorio” è stata seguita per oltre venticinque anni con immutato interesse dai lettori.
Riccardo Pazzaglia era uno di quei personaggi rari che é stato al centro del mondo della musica, del cinema e della televisione ma che non amava apparire. Il suo massimo momento di celebrità lo ha vissuto accanto a Renzo Arbore nei panni del filosofo di “Quelli della notte”, dove si ritagliò un ruolo tutto speciale con l’invenzione del ”Brodo primordiale” e con un gesto, rimasto nella memoria, per indicare che la qualità della conversazione stava scendendo sotto il livello di guardia. Se quella é stata l’occasione in cui il grande pubblico l’ha conosciuto, Pazzaglia ”nell’ambiente” era un intellettuale stimato e amato che dopo la laurea in Lettere si era diplomato in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia.
È stato uno dei più fertili autori di Domenico Modugno per il quale ha scritto canzoni satiriche come ‘Io mammeta e tu’, ‘O ccafè’, ma anche brani di più ampio respiro come la famosissima ‘Meraviglioso’ e ‘Sole, sole, sole’, che Vittorio De Sica inserì nella colonna sonora del film ‘Giudizio universale’.
Una delle opere più importanti del binomio Pazzaglia-Modugno rimane la commedia musicale ‘Cyrano’. L’anno è il 1978 e Pazzaglia traduce il celebre testo di Rostand, aggiungendo balletti originali e canzoni. Modugno e Catherine Spaak ne sono gli interpreti.
Riccardo Pazzaglia ha scritto “La trilogia dell’800″: “Il regno dei due cognati” (Mondadori, 1993) sul decennio francese a Napoli; “Garibaldi ha dormito qui” (Mondadori, 1995); “La Repubblica Romana ha i giorni contati” (Mondadori, 1998).
Dopo il famoso best seller “Il brodo primordiale” (Rizzoli, 1985) seguito da “Partenopeo in esilio” (Rizzoli, 1985) e “La stagione dei bagni” (Rizzoli, 1987), torna alla satira sociale con “Separati in casa” (Newton Compton) da cui trae la sceneggiatura del film omonimo, che dirige e interpreta nel 1986.