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Lo stupefacente seguito di La figlia della Dea della Luna arriva al cuore dell'amatissimo mito cinese, portando a conclusione l'epopea di Xingyin, figlia della dea Chang'e e del mortale Houyi, impegnata a combattere una nuova minaccia al suo regno, in questo potente racconto che parla d'amore, sacrificio e speranza.
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Sue Lynn Tan è riuscita a mantenere un filo logico, sia per quanto riguarda la storia che ha deciso di raccontare, sia per il come ha scelto di farlo; questi due libri si completano alla perfezione e ho chiuso il secondo con un bellissimo senso di soddisfazione nel petto. È fin troppo semplice e infantile motivare una recensione positiva con il mero parere soggettivo… ma questa dilogia mi è piaciuta molto. I difetti dei quali ho già parlato non sono spariti, purtroppo. Xingyin è ancora l’eroina perfetta che riesce sempre a portarsi a casa la vittoria e Liwei e Wenzhi le orbitano intorno in un modo quasi esasperante… ma è anche vero che gli ostacoli e le sofferenze non mancano e in questo secondo romanzo ai due personaggi maschili viene dato un pochino più di spazio e la possibilità di farsi comprendere dal lettore. È tutto molto bello, magico e “confettoso”… ma questo non deve essere necessariamente un aspetto negativo, perché il worldbuilding e le parole – a tratti fiabesce – con le quali esso viene descritto rendono questa storia magica, in tutti i sensi. La narrazione in prima persona trovo che mini la caratterizzazione di tutti gli altri personaggi, perché, se Xingyin riusciamo a conoscerla perfettamente, chi le sta accanto resta nell’ombra… e non voglio di certo giudicare la scrittura dell’autrice, perché è semplice e coinvolgente, ma purtroppo ha scelto ed è riuscita a dare spazio principalmente alla sua protagonista – e a questo non posso controbattere. Qualcosa si sarebbe potuto fare diversamente, non lo nego, e la componente romance è quasi troppa rispetto a quella che mi piace trovare in un fantasy, ma importa solo fino a un certo punto. ‘Il regno Celeste’ mi ha fatto compagnia in queste settimane, mi ha fatta tifare per questa o per quell’altra coppia, imprecare contro questo o quel personaggio e temere per più di una vita, quindi immagino che il suo dovere l’abbia fatto.
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