Vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 2016, Bob Dylan (Robert Allen Zimmerman nato a Duluth, Minnesota, nel 1941) è un cantautore e scrittore statunitense. Erede delle cadenze folk di Woody Guthrie e di Pete Seeger, originalmente fuse − nella sua musica − con le sonorità «elettriche» del nuovo rock, è stato uno dei miti più suggestivi, e più «consumati», della controcultura giovanile degli anni Sessanta. Nei suoi testi, canzoni o ballate, blues o poesie (Epitaffi abbozzati, Outlined epitaphs; Qualche altro genere di canzone, Some other kind of song), gli echi della tradizione populista e della parlata nera si combinano con le sperimentazioni della poesia beat, i temi del vagabondaggio nei grandi spazi − sulle orme degli «hoboes» − con quelli dell’esplorazione psichedelica e mistica dell’«io».
Come documenta anche il suo romanzo Tarantola (Tarantula, 1971), Dylan è stato l’interprete dell’inquietudine senza risposta, dell’aspirazione, sempre bloccata, al mutamento, che ha caratterizzato l’itinerario di intere generazioni americane dalla «protesta» al ripiegamento soggettivo.
Nel 2004 ha dato alle stampe il primo volume di un’autobiografia annunciata in tre volumi: Chronicles. Volume 1 (Chronicles. Volume one).
In Italia le sue opere sono pubblicate in prevalenza dalla casa editrice Feltrinelli.
Paul Zollo nel 1991 scriveva: "Pete Seeger una volta ha detto: 'Tutti i songwriter sono anelli di una catena', eppure in questo arco evolutivo sono pochissimi gli artisti che hanno lasciato un'influenza profonda come Bob Dylan. È difficile immaginarsi l'arte di scrivere canzoni così come la conosciamo prescindendo da lui. Nell'intervista ripete che 'l'avrebbe fatto qualcun altro', ma in verità è stato lui l'istigatore, quello che sapeva che le canzoni potevano fare di più, che potevano sobbarcarsi un compito più importante. Sapeva che la forma canzone poteva contenere una ricchezza lirica e un significato che andassero oltre il raggio d'azione delle canzonette pop, che le canzoni potevano avere la stessa bellezza, la stessa forza della più grande poesia, e che per il fatto di essere scritte con un loro ritmo e in rima potevano parlare alle nostre anime." Da: Songwriters. Interviste sull'arte di scrivere canzoni, a cura di Paul Zollo, Edizioni minimum fax 2005.
Del 2021 è il libro uscito con il Saggiatore Like a Rolling Stone. Interviste.
L'attenzione per la lingua che lo ha caratterizzato in tutta la carriera, ne ha fatto un candidato ideale al Premio Nobel per la Letteratura. Testi poetici che non perdono il loro valore se letti autonomamente: Byron, Keats e Ginsberg, Woody Guthrie e Hank Williams mescolati, digeriti, rielaborati in una forma originale per la quale si può dire solo Bob Dylan.
Il Premio Nobel gli è stato assegnato nel 2016 per aver "creato una nuova espressione poetica nell'ambito della tradizione della grande canzone americana".
Aveva già precedentemente vinto il Premio Pulitzer (l'onorificenza più prestigiosa per quanto riguarda la letteratura, il giornalismo e le composizioni musicali che si possa ricevere negli U.S.A.), per "L'importante impatto avuto nella musica e nella cultura americana grazie a testi e musiche di alto profilo poetico”, l'Oscar alla miglior canzone originale nel 2001 per Things Have Changed e il Grammy Award alla carriera nel 1991. Fonte immagine: sito editore Feltrinelli.